PRESEPE DI TASSO

Natale 2015

 

Il presepe omaggia il Giubileo della Misericordia, indetto da Papa Francesco, iniziato l'8 dicembre 2015 con l'apertura della Porta Santa della basilica di San Pietro in Roma. Il Giubileo è quanto di più tipico la Chiesa metta a disposizione dei fedeli di tutto il mondo dal 1300 (quando fu istituito per la prima volta da Papa Bonifacio VIII). Papa Francesco chiama a sè tutti quanti, anche quelli che sono esclusi o si sono esclusi dalla Chiesa: sotto il segno della Misericordia che rende il Mondo meno freddo e più giusto. "MISERICORDIOSI COME IL PADRE": questo è il motto dell'Anno Santo: nella misericordia abbiamo la prova di come Dio ama. Toccati dalla Sua compassione possiamo anche noi diventare compassionevoli verso tutti.

La Porta Santa è stata riprodotta nel presepe con rispetto e umiltà; varcarla significa lasciarsi abbracciare dalla misericordia di Dio, il visitatore del presepe è anch'esso inserito nel contesto, viene come un pellegrino per adorare Gesù, figlio di Dio buono e misericordioso.

Gesù è il volto della misericordia del Padre. Il mistero della fede cristiana trova in queste parole la Sua sintesi, che è divenuta viva e visibile raggiungendo il Suo culmine in Gesù di Nazareth. Nella "pienezza del tempo" quando tutto era disposto secondo il suo piano di salvezza, Egli mandò Suo Figlio nato dalla Vergine Maria per rivelare a noi il Suo amore. Chi vede Lui vede il Padre.

La Natività è posta al centro del presepe per accogliere la devozione e l'amore dei visitatori. Gesù di Nazareth con la Sua parola, i suoi gesti e con tutta la Sua persona rivela la misericordia di Dio.

Il pellegrinaggio è un segno peculiare dell'Anno Santo perché è l'icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza. La vita è un pellegrinaggio, così dice Papa Francesco, e l'essere umano è un viator, un pellegrino che percorre la strada fino a raggiungere la meta agognata (anche per raggiungere la Porta Santa a Roma e in ogni altro luogo, ognuno dovrà compiere secondo le proprie forze un pellegrinaggio). Anche se la misericordia è una meta da raggiungere che richiede impegno e sacrificio. La Porta Santa del presepe è aperta su un pellegrino d'eccellenza che si spogliò dei suoi beni per donarli ai poveri e poi intraprese un cammino verso Roma, dedicandosi durante il viaggio ad opere di carità e all'assistenza degli ammalati di peste era il 1348) e di quanti avevano bisogno del suo aiuto e della sua misericordia: SAN ROCCO.

Rocco, ex studente della facoltà di medicina, partì dalla sua Montpellier (Linguadoca, Francia) e indossato l'abito del pellegrino si diresse verso Roma, per pregare sulla tomba degli apostoli Pietro e Paolo. Mantellina, conchiglia, bastone a cui era appesa una zucca (per l'acqua); erano i suoi ornamenti, la preghiera e la Carità la sua forza, Gesù il suo gaudio e la sua santità. Durante il viaggio scoppia il morbo della peste e Rocco si fermain ogni luogo dove è necessario sosteneregli ammalati: per le strade, negli ospedali. Tracciando il segno della Croce sugli ammalati, incidendo con un bisturi i bubboni neri della peste, invocando la Trinità di Dio, operò misericordiose guarigioni. Sulla via del ritorno scopre di essere contagiato dal morbo, si rifugia allora in un bosco del piacentino, in una capanna vicino al fiume Trebbia. Qui il cane di un nobile lo trova e lo salva dalla morte portandogli ogni giorno un tozzo di pane, finché il nobile, incuriosito, segue il cane e può soccorrere il giovane Rocco. La figura del cane misericordioso verso Rocco è emblematica: simbolo di quegli animali che hanno in se stessi innato uno spirito di sacrificio e compassione verso chi ha bisogno di un pratico aiuto. Una volta guarito Rocco riprende il viaggio per tornare in patria, ma si trova erroneamente implicato nelle complicate vicende politiche del tempo, viene ingiustamente accusato di essere una spia, arrestato e gettato in prigione dove poi morirà: era il 16 agosto di un anno imprecisato.Si tratta del santo più invocato, dal basso Medioevo in poi, come protettore dalla peste e da gravi malattie. Il suo patronato si è poi esteso al mondo contadino, agli animali.
Anche la parrocchia di Tasso venera San Rocco: ospita all'interno della chiesa  parrocchiale la statua lignea posta sulla sua arca, che ogni 16 agosto viene portata in processione. San Rocco, misericordioso verso i deboli, esempio di solidarietà e carità, è altresì onorato in Fontanabuona, in Liguria e anche in molte altre regioni, soprattutto al Nord.

 

SCENOGRAFIA:

La Natività è inserita in una radice. Gesù tra Maria e Giuseppe domina la scena, il bue e l'asinello lo scaldano con il loro fiato, nella notte magica e serena, profumata di lavanda.

La cittadina di Montpellier, patria di San Rocco, segnalata sulla via da una pietra miliare, è qui riprodotta con le sue vie strette e tortuose (illuminate da torce), gli edifici medioevali più significativi (tra cui la cattedrale di Saint Pierre e la facoltà di medicina), scorci di vita dell'epoca, sotto il dominio di Giacomo II di Aragona il cui stemma penzola dagli edifici. Ecco le antiche botteghe, alcune artigianali: vasaio (potier), ortolano (ortolan), mercante (marchand), maniscalco (maréchal ferrant), arrotino (affileur), falegname (menuisier), ciabattino (savetier), fabbro (serrurier), fornaio (fournier), oste (mastroquet), filatrice (fileuse). Ogni bottega, nell'insegna, aveva disegnat il suo simbolo per essere facilmente riconoscibile perché all'epoca l'analfabetismo era quasi totale. Ad esempio l'oste (mastroquet) aveva per simbolo un bicchiere, ma per essere maggiormente individuabile anche dai viandanti usava mettere accanto alla porta una frasca.

L'ospedale dove Rocco cura gli appestati.

Il capanno vicino al fiume Trebbia dove Rocco ammalato si rifugia e dove viene soccorso da un cane che ogni giorno gli porta un pezzo di pane.

La basilica di San Pietro in Roma come si presentava nel Trecento (sullo sfondo del presepe).

La Porta Santa (realizzata da Ludovico Consorti nel 1949) qui riprodotta (con modestia) con le sue 16 fomelle raffiguranti scene tratta dalla Bibbia, a loro volta separate dagli stemmi di 36 Papi che in passato hanno celebrato gli Anni Santi.

MESSAGGIO: invitiamo il visitatore a meditare sul significato del Giubileo della Misericordia, all'invito che Papa Francesco ci rivolge nell'essere compassionevoli verso gli altri come Dio lo è con noi: attraversando simbolicamentela Porta Santa ci lasceremo avvolgere dalla Sua Misericordia. In quest'anno santo preghiamo Gesù affinché ci liberi dalla violenza, dall'ingiustizia e il Mondo possa conoscere la pace.

MUSICA: brani tratti dal I Oratorio di Lorenzo Perosi "Il Natale del Redentore: Annunciazione e Natale", per soli, Coro e Orchestra del Conservatorio Statale di Musica di Santa Cecilia di Roma.

 

RITORNO ALLA PAGINA INIZIALE